la sacra siesta

Mi sono addormentata nel cortile dell'universita' dove lavoro, mi ha svegliata una collega che tornava dalla pausa…ho nostalgia della siesta, si', insomma la pennichella, sara' che sono appena tornata dalla Spagna dove resistono delle gloriose enclaves dedicate al meritato riposo post pranzo 🙂

Qua nel terribile dipartimento avevamo fatto fatto richiesta di uno spazio dedicato al descanso di tutti coloro che non godono dei privilegi dei baroni, che avevano appena provveduto a eliminare tutti i bagni degli studenti del piano per allargare e fare uffici nuovi per i professoroni (era anche il periodo dei rinnovi dei contratti e borse e non c'erano i soldi per il mio rinnovo, certo, se spendi 36mila euro per fare nuovi uffici, come li trovi altri fondi per rinnovare i precari?)… evidentemente gli studenti non hanno diritto al bagno e io a un contratto. Fra l'altro nella riorganizzazione degli spazi comuni del dipartimento era stato eliminato quello dei dipendenti (ricavato nell'antibagno delle donne, quindi insomma gia' sacrificato di suo) dove c'era un mini frigo e un microonde col risultato che ora, se ti vuoi scaldare il pranzo, devi aprire un'anta di uno scaffale dove ci sono le preziose riviste specialistiche della biblioteca del dipartimento, infilare le lasagne e sperare che il microonde non decida di rovinare i preziosi documenti suoi vicini… evitero' di raccontare le peregrinazioni del mini frigo che stava per finire fra le due fotocopiatrici nel corridoio. Comunque la richiesta dello spazio era stata fatta propria dai professori stessi per farsi la loro ulteriore stanza del disimpegno, a quel punto noialtri/e ci siamo opposti e la richiesta e' caduta nel dimenticatoio e quindi io mi organizzo come posso e dormo in cortile 😉

Devo dire che forse il mio sonno improvviso e' dovuto alla visita dei professori giapponesi di oggi pomeriggio. Qua sono tutti in fibrillazione e la preoccupazione massima e' il momento del coffee break e di chi sorridente (possibilmente donna giovane) arriva con le tazzine e i biscottini. Di mio mi sono preparata all'appuntamento venendo vestita da nostalgica centrosocialoide anni novanta sperando che il mio abbigliamento venga giudicato poco idoneo per le tazzine del caffe', ma soprattutto per il tour alla statale, edificio storico e meraviglioso ecc., ecc. che forse sarebbe ancora piu' sola delle tazzine del caffe'… un piccolo spaccato dello stato di salute dell'universita' italiana, cioe', oltre ai tagli ingenti alla ricerca, le cagate che vengono ancora finanziate.

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