La grande gioia nell’aver trovato questo meraviglioso frutto che qua non si mangia, chissa’ perche’. La forunata scoperta l’ho fatta in Medioriente. A dire il vero era uno dei soliti giorni in cui io cercavo di non farmi saltare i nervi. Alisa a un certo punto mi ha chiesto se volevo assaggiare questo frutto gigante che aveva in mano, beh, ne aveva portato meta’ al lavoro. Io accettai dato che adoro gli agrumi soprattutto se sono gialli. La grande gioia delle papille gustative ha fatto il resto 🙂
A dire il vero il pomelo (nome che ho scoperto solo poco tempo fa) dato che lo chiamavo in altri due modi che ovviamente non ricordo piu’… era diventato un frutto politico. Poveraccio sto pomelo. Allora, il signor Diane sosteneva l’essere kosher del pomelo. A parte che e’ un’affermazione che non ha proprio senso ed e’ sbagliata, pero’ da’ l’idea, secondo me, del piccolo fanatismo quotidiano che serpeggia da quelle parti. Poco tempo dopo, mentre andavo a prendermi una boccata d’aria a Jaffa dopo una giornata chiusa in una realta’ che descrivere soffocante e’ gentile, chiacchiero con un tipo arabo che vede che ho un pezzo di pomelo che mi stavo per mangiare guardando stancamente verso il mare. Lui guarda il frutto e dice che si sono fregati (gli altri) pure il nome per far soldi. Mi fa notare che quando devono parlare di Jaffa, quartiere arabo di Tel Aviv, la chiamano nel modo israeliano: Jaffo. Vero. Quando devono fare l’export di agrumi nel mondo la marca si chiama pero’ Jaffa. Vero.
Le piccole conversazioni innocue riuscivamo a mantenere in me uno stato di voglia di rivalsa costante e logorante. Finche’ non arrivava il venerdi’ mattina che mi apriva le porte ai territori. Ma gli altri giorni della settimana certe volte non passavano mai. The importance of being Jaffa era la prima bozza di titolo dell’articolo che mandai a un quotidiano finanziario italiano sulla bazza del marchio Jaffa orange. Avevo fatto ricerche e scoperto che in realta’ i famosi agrumi israeliani vengono per la maggior parte coltivati in Sud Africa. Beh, io dovevo scrivere qualcosa di rilevante a livello economico, quindi l’articolo era pieno di numeri, ma fra le righe si possono dire un sacco di cose. sulle bancarelle del mercato in Isola ci sono agrumi marchio Jaffa. In via Paolo Sarpi ci sono i cinesi che vendono il pomelo marchio Honey Pomelo. Se qualcuno vuole provarlo 🙂