Inshallah

Aspettando il 17 in Italia scopro che lo stesso giorno e’ stata organizzata una manifestazione anche a Tel Aviv. Qualcuno/a ci prova anche la’ a condannare la strage israeliana. Mentre leggevo le firme dell’appuntamento di Tel Aviv, mi sono venute in mente due immagini, una e’ quella qua sopra presa dall’ultimo corteo di Milano: bandiera anarchica e kefia tenuta da palestinesi (beh, magari no, ma comunque diciamo arabi) e l’altra e’ quella di una ragazza israeliana tutta vestita di nero, l’unica presente, che camminava a passo spedito a Ramallah il giorno del funerale di Arafat con in mano la bandiera palestinese.

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Stop the assault!
Ceasefire Now!Tel-Aviv-Jaffa,
Sat.,  Jan.17, at
18:30  

Demonstrators will gather at the
Charles Clore Park in south Tel-Aviv (near the Etzel House), and march
to
Jaffa ‘s Yefet Street , until the Gan Hashanyim Park on the corner of Yefet and Dr. Ehrlich. The
demonstration will conclude with a moment of silence for the victims of the war.

The
Coalition of organizations opposed to the war and the siege of
Gaza. Jointly with the Monitoring Committee of the Arab
Citizens in
Israel.

Ahoti, Alternative
Information Center (AIC), Anarchists against the Fence, Balad, Banki,  Bat Shalom, Coalition of Women for
Peace, Combatants for Peace, Committee Against House Demolitions (ICAHD), Da’am
– Workers’ Party,  Gush Shalom,
Hadash, Hithabrut – Tarabut, Indymedia, Israeli Communist Party (Maki), New
Profile, Public Committee Against Torture (PCATI), Ra’am – Ta’al, Sadaka-Re’ut,
Social TV, Student  Coalition – Tel
Aviv University, Ta’ayush, Tandi (Democratic Women), The Campus is Not Silent,
The Shministim (Highschool Seniors’) Letter, Women in Black, Yesh Gvul, Zochrot.

 

 

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فلسطين

Sto vedendo immagini tremende in Palestina, mentre sento che il governo israeliano dice che qualsiasi paese al mondo farebbe lo stesso per la sua gente, non ho parole. La rabbia enorme viene solo sovrastata dall’ansia per le persone che ho conosciuto a Gaza. Qualche capodanno fa ho brindato al nuovo anno in casa di Sami a Jabalia, che si trova poco piu’ a nord di Gaza city. Ci siamo bevuti una tazza di the all’ultimo piano di un’abitazione fatiscente. Per arrivare nella stanza di Sami siamo pasati su una scala nel vuoto dato che la casa era stata bombardata, ma non era crollata e quindi continuava ad essere un’abitazione. Sopra la nostra testa passavano quei terribili f16 di guerra, giusto per ricordare a tutti chi comandava. E quello era un momento di tensione a Gaza, in lontananza si vedevano i carri armati, ma in lontananza.

Quello che mi fa piu’ schifo e’ la cosiddetta comunita’ internazionale, che non si esprimera’ mai contro Israele, e’ ora di finirla con questa cosa che non si puo’ dire nulla a quel paese guidato da guerrafondai. Qua nella grigia Milano due giorni fa c’e’ stata una manifestazione, come e’ stato gia’ ricordato, una bella manifestazione. Di corsa per raggiungere il corteo con un folto gruppetto di arabi che, come noi, rincorrevano il corteo che addirittura e’ partito in anticipo. Mi ero portata la mia sciarpetta delle manifestazioni fatte a Gaza, un piccolo tuffo di malinconia.

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Ecoproperty

Di cartelli cosi’ in china ne ho visti un sacco, quasi tutti con qualche errore di traduzione, e molti invece assurdi come uno che si raccomandava di curare i fili d’erba (ero in un giardino e quindi non era assolutamente fuori tema), ma traduceva evidentemente una massima cinese che in inglese non aveva senso 🙂

Questa fotografia ha fatto un veloce passaggio nei miei pensieri che stanno producendo solo rabbia e odio e non trovo quasi nulla che riesca a darmi delle vie d’uscita. L’irritazione cresce sempre di piu’ ed e’ legata a quello stupore che, non so come, si ripresenta ogni volta che guardo alla deriva di questo pese di merda. Si parla di sky in tutte le salse e per questo non ho intenzione di aggiungere alcunche’ su questo argomento e non si fa cenno al fatto che il governo ha cancellato gli incentivi per chi ha investito nella propria casa sulle energie rinnovabili ed ecocompatibili (anche le industrie, ma non parlero’ di questo). In pratica c’erano degli incentivi a chi decideva di rifare o fare ex novo i lavori di casa scegliendo il basso impatto ambientale che davano uno sconto del 55% l’anno seguente (visto che costa molto di piu’ scegliere l’ecologia che dovrebbe essere invece la regola e gia’ questa e’ una cagata clamorosa). Ecco, sono stati tagliati gli incentivi, basta, eliminati, del resto perche’ investire nell’energia pulita? Ah, in realta’ dicono che per chi primo presenta la domanda forse ci sara’ uno sconto del 36%, che vanifica la spesa aggiuntiva per chi ha scelto l’ecologico. Ma come ci si deve mettere in coda per rientrare in questa elemosina? Chi lo sa. Come aggiunta tutta questa merda ha pure valore retroattivo, quindi chi ne aveva diritto quest’anno per lavori passati, si attacca.

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Oggi

Pensando al mio stato d’animo oggi, mi e’ venuto in mente questo cinao. Erano le sei del mattino, il caldo umido gia’ si faceva sentire, ma io speravo che non sarebbe venuto di nuovo a piovere. 

"Cosa guardi?"

Nulla, pensavo.

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Ma chi e’ Anna Adamolo?

Anna Adamolo
L’autoriforma dell’istruzione pubblica

L’onda anomala non si ferma. E non produce solo rabbia, mobilitazione e
fermezza nell’opporsi al disegno di sfascio e di degrado dell’istruzione
pubblica in Italia.

Le mobilitazioni contro il decreto Gelmini stanno creando anche forme di
espressione e di comunicazione originali e vive, che dimostrano quanto
bene facciano le lotte all’intelligenza individuale e collettiva.

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Milano oggi

Nel momento di delirio lavorativo in cui mi trovo – che tradotto vuol dire mancanza di un reddito sufficiente per sopravvivere – oggi ho deciso, anche in modo maldestro, di non andare alla mia unica fonte di reddito a lavorare per raggiungere il corteo. Mi sono infilata in mezzo ai miei excolleghi in universita’. La stessa universita’ dove ho studiato e dove, qualche anno dopo, ho lavorato come precaria con un inquadramento di tecnica amministrativa che non centrava un bel niente col lavoro che facevo. Ero una delle precarie con contratti a termine che sono terminati. In ogni caso, prima che mi prenda l’arringa di astio che mi sale ogni volta che ripenso all’universita’, volevo salutare loro che sono rimasti e che raggiungero’ di nuovo il 14 novembre. Nel frattempo viva gli studenti e pure le mie sorelle studentesse che ho incontrato stamattina 🙂

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San Precario va in borsa

E’ una tranquilla mattina di sciopero generale a Milano… varie azioni si scatenano nella triste metropoli. Toccano varie tappe i seguaci del Santo… da omnia ai confederali, alle cooperative sociali a wind passando prima dal simbolo della crisi finanziaria, la borsa.

 

 

 

 

Prima di incrociare il Santo a me e’ toccato un terribile colloquio, una delle domande e’ stata se volevo essere pagata annualmente o mensilmente, era una di quelle richieste a priori, nessun lavoro mi e’ stato comunque offerto.In ogni caso almeno tengono ancora conto del fatto che le persone debbano essere pagate.

 

 

 

 
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La crisi economica

Dopo che fui costretta a studiare e subire la politica del Fondo monetario negli anni passati, mi ero fermamete ripromessa di non leggere o ascoltare piu’ nulla di quello che diceva. Pero’ Paz non puo’ far altro che far saltare questo mio proposito, che, a dire il vero, gia’ avevo infranto l’altro giorno quando mi sono spippolata un lungo resoconto della crisi proprio fatta dal Fondo.. ero allibita, di solito gli operatori finanziari o comunque le istituzioni etc cercano di immettere fiducia nei mercati finanziari, il Fondo ha fatto il contrario…ha sempre piu’ ragione Paz!

 

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Un sabato mattina a milano

Ci si alza col sole estivo, il cielo e’ addirittura azzurro… per non essere subito catastrofisti si puo’ far finta di non pensare subito al fatto che le polveri sottili sono nuovamente al di sopra dei livelli massimi. A quel punto si puo’ anche andare al mercato e fare la spesa, tornare indietro e cucinare allegramente mentre si ascolta la radio… notizie su Milano:

1. Universita’ cattolica del sacro cuore: sono stati appesi dei manifesti che inneggiano al fascismo con immagini di croci celtiche e manifestazioni di estrema destra corredate da soldati in trincea durante la Seconda guerra mondiale. Su un manifesto c’e’ scritto “La scelta di una vita” sopra la fotografia di una manifestazione con bandiere nere e croci celtiche. Un altro ritrae soldati in divisa fascista sotto lo slogan “Arrendersi? Mai. 8 settembre 1943”… e altri ancora.
Le immagini sono state approvate dalla direzione dell’ateneo e l’autore e’ il Cuib (Comitato universitario iniziative di base, amichetti di Forza Nuova), e riportano il timbro di autorizzazione dell’ateneo, che si limita a dire che il contenuto dei volantini appesi sui muri non esprime la posizioni dell’ateneo, ma quelle degli studenti, che hanno la piena libertà di affissione purché il contenuto dei manifesti non sia “offensivo o penalmente rilevante”

2. in Ticinese si fa la proposta di chiudere i locali notturni alle 22:00 per non dar noia ai residenti e smascherare la criminalita’, l’artefice della pensata e’ De Corato che parla di motivi di pubblica sicurezza…la Lega pensa all’invio dell’esercito

a questo punto la radio ha iniziato non funzionare piu’ bene, non so perche’, stavo aspettando ansiosamente la notizia seguente, ma nulla…

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Che

Tu amor revolucionario

te conduce
a nueva empresa


donde esperan
la firmeza


de tu brazo
libertario

 

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