Giorni pieni, giorni di fucilate ai pezzi di Milano che resistono alla tabula rasa della citta’.
Non mi aspettavo tante persone al corteo – ma forse sono pessimista di mio – per Cox18 e siamo solo all’inizio. Anche oggi c’era un presidio. Vedo molta determinazione nelle persone che ho incontrato per strada nei giorni scorsi e non posso che prendere forza da quest’atmosfera. Si va avanti.
Oltre al Conchetta, questo sabato sono anche andata con poco entusiasmo e carica di sentimenti contrastanti in Pergola, dove ho vissuto per qualche anno nella comunita’ che non c’e’ piu’. Un posto diverso da quello che era poco tempo fa, ma, anche se le stanze erano svuotate di quello che fisicamente ci avevamo messo dentro, i muri parlavano e proiettavano immagini bellissime nella mia mente. Me ne sono andata coi fuochi d’artificio e complimenti a chi ha insistito per farli. Una fine esplosiva.
Mi piace ricordare la porta verso la libreria che apriva un pezzo di mondo nostro e il terrazzo dei panni del Postello coperto di neve qualche giorno addietro.
Mi sembra di fare un bollettino di guerra, ma domani mattina l’appuntamento e’ all’Ambulatorio medico popolare in via dei Transiti dalle 6 del mattino sia mai che la fame di sgomberi non si sia ancora placata.