A Brescia niente…vai Marcelo!

A Brescia il 28 maggio 1974 non è successo niente. Del resto quel giorno durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati è esplosa una bomba che ha ucciso otto persone e ferite centodue. Partiamo inoltre dalla consapevolezza che le uova lanciate sul portone di un sindacato sono considerate azioni terroriste. Diventa sempre più intricato spiegare che cosa sia il terrorismo. Allora smettiamola, questo è uno dei messaggi che arrivano dal tribunale visto che anche il terzo processo non ha individuato i colpevoli. La corte di assise di Brescia ha assolto Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti per non aver commesso il fatto. L’Italia non trova mai i colpevoli, perché alla fine Brescia doveva avere dei colpevoli e piazza Fontana o Ustica no? Non siamo forse in democrazia?
Dopo il 28 maggio 1974 continuò a non succedere più niente: il 4 agosto c’è stata la strage sul treno Italicus (dodici morti). Poco dopo è venuto alla luce il tentato golpe della Rosa dei venti. Poi un altro tentativo di golpe, quello di Edgardo Sogno. Ma non facciamo la lista della spesa.

¿Marcelo qué tal? A Brescia e a Milano gli immigrati sono saliti sulla gru e sulla torre di Imbonati. Ricordo le code di persone nel 2009 per partecipare alla possibilità di regolarizzazione concessa dal Ministero dell’Interno per colf e badanti. Siamo tutti e tutte colf e badanti in fondo in fondo e quindi si presentano non solo queste categorie. Chiunque riesce a trovare un italiano che accetti di presentare la domanda, ci prova (pagando 500 euro e i contributi Inps). Il permesso di soggiorno è legato al lavoro: io sarei già stata espulsa. Siamo alla fine del 2010 e poche domande hanno avuto risposta. Si sale sui tetti del mondo per difendere i diritti. Poi è Marcelo (argentino, 40 anni, sulla torre a Milano) a ricordare agli italiani quali sono i valori della Resistenza.

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