Blocco.

E’ irritante leggere la spiegazione dei democratici di ciò che è successo a Roma ieri. La divisione fra buoni e cattivi, la presenza degli infiltrati… mi annoio solo a riportare, prima di irritarmi oltremodo.
Ieri si è creato un mix di varie umanità che hanno dato vita a una massa attiva. L’Italia non sta più subendo in silenzio la crisi (e finalmente). Non guardiamo più dalla finestra la Grecia, l’Inghilterra o la Francia di turno. Io mi sento precaria fino nel midollo e non vedo un futuro davanti a me, non si può giocare ancora a lungo con la mia pazienza. Intanto i bravi democratici si scatenano a condannare la violenza sulle cose (che, si sa, valgono di più delle persone) mentre si assiste ai saldi anticipati del parlamento: ci si può indignare dicendo al bar “ah, che scandalo questi parlamentari venduti, accipicchia!” oppure “Certo che andare a elezioni anticipate costerebbe troppo alle casse dello Stato”. In Italia ormai circola la guida del “buonsenso (parola ormai ossessiva) dell’indignazione” che dice: 1. informati – 2. leggi o ascolta cosa dicono i grandi esperti sociologi o gli analisti politici del caso – 3. puoi anche non essere d’accordo (certo, siamo in democrazia del resto) – 4. parlane serenamente e con buonsenso con il tuo amico del cuore.

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