Chiare, fresche et dolci acque

Ecco, non sto parafrasando la canzone di Petrarca, diciamo che prendo le parole e basta. Non me voglia Laura  🙂

Del resto l’acqua  è la grande protagonista di queste giornate: quelle passate, quelle presenti e quelle future. Delle prime perché piove da giorni e giorni, delle seconde perché è l’ultimo giorno in cui si può liberamente fare campagna per i sì ai referendum e delle terze perché vogliamo che l’acqua continui ad essere pubblica o quantomeno che le privatizzazioni già avvenute non si estendano all’intero sistema idrico nazionale.

L’acqua è il mio elemento naturale preferito: quando vedo una distesa d’acqua il mio umore cambia in positivo. Vivo in una città che giace su un sacco di acqua che allaga cantine, tunnel delle metropolitane (ma non si può dire troppo ad alta voce), che fa saltare i tombini dopo i temporali… Il clima della metropoli milanoide è sempre più tropicale senza avere i vantaggi dei tropici (te pareva). Ma perché non sostituiamo i pioppi con le mangrovie? Vedremo che cosa arriverà dal vento nuovo elettorale…La mission della metropoli di nascondere l’acqua è stata minuziosamente attuata negli anni con la rimozione di centinaia di fontanelle pubbliche. Il risultato è che se hai sete o ti vuoi sciacquare il viso, ti compri una bella bottiglietta di plastica. C’è un progetto di mappatura che ha raccolto le segnalazioni di tutte le fontanelle ancora presenti in città:

fontanelle.org

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